#ATUXTU' CON SIMONE SMERIGLIA
Le vittorie di questo inizio stagione hanno come padre: la forza del gruppo. Le individualità possono risolvere le partite, ma senza un collettivo solido, nessuna squadra riuscirà mai a vincere granché. Tra le note positive, di uno spartito che al momento suona a meraviglia, c’è l’integrazione quasi spirituale di ognuno nel concetto di squadra. E’ vero che le vittorie coprono sempre le magagne di spogliatoio o malumori, ma a Rocca si vive in un’isola felice, di regole certe, ma pienamente condivise per un obiettivo comune. I giovani del Rocca inoltre sembrano giocare come veterani; in fretta stanno rubando i segreti del mestiere di gente più esperta. A centrocampo si è rivisto aggressivo e padrone del gioco Simone Smeriglia, quasi a giganteggiare tra le maglie avversarie.
Simone, domenica sei stato tra i migliori, come stai fisicamente ? Hai cominciato un po’un ritardo la preparazione ma hai corso tanto e bene.
Ho iniziato tardi la preparazione per motivi di lavoro, ma mi sono inserito subito con il gruppo, con quale mi sono trovato subito bene, nonostante dei nuovi arrivati ne conoscevo pochi. Nelle prime partite è stata dura, non avevo 90 minuti nelle gambe, ma ora devo dire che fisicamente sto bene.
L’anno scorso sei mancato per infortunio, come hai vissuto la scorsa stagione così sfortunata?
Ero molto impegnato con lo studio e anche per questo ho avuto giustamente poco spazio. Quando sono rientrato ho avuto quel brutto infortunio, che mi ha tenuto fuori dal campo per diversi mesi. Ho vissuto la stagione con ansia, anche se dentro di me pensavo di farcela e di dare una mano ai miei compagni, ma non è stato possibile. Sono molto dispiaciuto per com’è andata la stagione passata, ma ora penso a far bene e di rivivere le stesse emozioni che ho vissuto 2 anni fa.
A causa di alcuni infortuni nel reparto difensivo, Tonino Mento gioca dietro e il centrocampo al momento ti è stato consegnato, come senti questa responsabilità?
Non è la prima volta che gioco a centrocampo, penso sempre a dare del mio meglio. Mento è una grandissima persona, sia dentro che fuori dal campo; con lui mi trovo bene dato che è anche più grande di me, con molta più esperienza, i suoi consigli li accetto sempre volentieri..
Parliamo di te, cosa fai il giorno?
Al momento sono concentrato solo sul calcio. In estate ho lavorato, ma adesso mi dedico solo al calcio.
Quando hai cominciato a giocare a calcio?
Avevo l’età di quattro anni e mezzo quando mio padre mi portò per la prima volta allo Sporting Training e da li è iniziata la mia carriera da calciatore.
Hai un idolo, un giocatore a cui ti ispiri?
Il mio idolo è Lionel Messi, anche se con il mio ruolo c’entra poco e niente. Cerco quindi di ispirarmi a Iniesta.
Ci riprenderemo l’Eccellenza?
Quest’anno ho trovato un bel gruppo compatto con grandissimi giocatori che hanno giocato in categorie superiori e con un Mister che di calcio se ne intende, e come. Ci mette sotto ogni giorno e fino adesso i risultati si sono visti. Non voglio essere troppo ottimista, ma con questo gruppo arriveremo molto in alto, continuando con questa intensità.
Il ragazzo ha le idee molto chiare. Grazie Simone.